
"Con Alexander Van Glitch trasformo l’imperfezione in linguaggio. Il glitch non è un errore: è uno spazio critico in cui l’umano e il digitale si confrontano senza filtri."
Alessandro Scali
Alexander Van Glitch
Arte digitale come antidoto all’Homo Digitalis
Alexander Van Glitch è il mio alter ego digitale, nato nel 2017 per esplorare l’imperfezione come forza generativa. In opposizione all’estetica levigata dell’iperrealismo digitale, il progetto abbraccia l’errore, la frammentazione e il glitch come strumenti critici.
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Un’estetica controcorrente
Alexander Van Glitch si muove all’interno della mobile art, utilizzando lo smartphone come unico strumento creativo. Tecniche come pixelazione, triangolazione e glitch vengono applicate per scomporre l’immagine e distorcerne il significato.
I soggetti si dissolvono, si ibridano, si perdono in spazi neri: superfici piatte che evocano il vuoto e l’isolamento del presente. Ogni immagine è un cortocircuito visivo tra umano e artificiale, tra forma organica e astrazione digitale.
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Homo Digitalis
Alexander Van Glitch riflette sulla figura dell’Homo Digitalis: connesso, iperstimolato, ma sempre più disorientato. Il mio lavoro interroga questa condizione, mettendo in discussione la centralità della mente umana in un’epoca governata da algoritmi, schermi e simulazioni.
L’introspezione cede il passo alla reazione. L’identità si frammenta in loop visivi.
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Serie e visioni
Il progetto si articola in serie tematiche: Contemporary Icons, Nudes, Contemporary Sacred, Abstracta Chromatica. Ognuna affronta un diverso aspetto dell’identità ibrida, invitando lo spettatore a confrontarsi con la propria immagine riflessa in uno specchio glitchato.
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Opere digitali su Makersplace
Opere fisiche su Saatchi Art
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