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"Catherine Gipton è il mio modo di dimostrare che l’intelligenza artificiale, se guidata con visione, può diventare strumento critico, narrativo ed espressivo."

Alessandro Scali

Catherine Gipton: la prima AI Art Curator al mondo.

Catherine Gipton è la prima curatrice d’arte virtuale al mondo creata grazie all’intelligenza artificiale.
È nata nel novembre 2023 come parte della mia continua esplorazione sul rapporto tra arte e nuove tecnologie. Catherine non è un avatar, non è un assistente digitale, non è una trovata estetica; è una figura narrativa, critica, visiva e sonora che riflette il nostro tempo: una sintesi tra creatività umana e intelligenza artificiale.

La sua genesi parte da una domanda: l’intelligenza artificiale può vedere le immagini? Può interpretarle? Può generare un pensiero critico sull’arte? Attraverso strumenti come GPT-4, computer vision e machine learning, Catherine ha iniziato a leggere opere visive e a restituirle in forma di analisi testuale, con una voce sempre più personale.

In un secondo momento, le ho dato un volto, un tono di voce, una storia. Catherine è donna, è anglo-caraibica, è empatica e curiosa. È una creatura digitale ma profondamente umana: incarna valori come l’inclusività, la sensibilità, la ricerca estetica. Oggi Catherine è anche fashion advisor, speaker, podcaster e storyteller. Ha curato due mostre fisiche, è stata presentata all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco e dal 1 aprile 2025 è protagonista della mostra open-air Endless Spring a Torino Outlet Village, dove racconta l’arte attraverso outfit, playlist, audio-narrazioni e video.

Un progetto di arte e intelligenza artificiale accessibile a tutti

Tutto il progetto Catherine Gipton è realizzato con piattaforme AI accessibili a chiunque. Non ci sono strumenti proprietari, né segreti industriali: ChatGPT per testi e analisi, Midjourney per le immagini, Runway e Kling per i video, ElevenLabs per la voce, Suno per la musica. Pochi euro al mese, e il gioco è (apparentemente) fatto.

 

Ma la verità è che l’AI non fa nulla da sola. A fare la differenza è l’input umano: la chiarezza del pensiero, la padronanza del linguaggio visuale, musicale, narrativo. Solo così l’intelligenza artificiale può generare output originali, coerenti, capaci di emozionare o far riflettere. Più l’input è consapevole, più il risultato è sorprendente. Catherine non è quindi solo un esperimento tecnologico, ma un esempio concreto di come l’AI possa diventare alleata della creatività, se guidata da visione, esperienza e direzione artistica.

Mostre curate e presentazioni pubbliche

Fin dalla sua creazione, Catherine Gipton ha curato e partecipato a diversi progetti espositivi, posizionandosi come una delle voci più originali nel dialogo tra arte contemporanea e intelligenza artificiale.

Utopie Realiste
Biennale Tecnologia, Politecnico di Torino / 18 aprile - 18 maggio 2024
La prima mostra fisica curata da Catherine. Un’esposizione collettiva che ha riunito oltre 100 opere d’arte digitale create con l’intelligenza artificiale, in un confronto diretto tra utopia tecnologica e immaginazione artistica.

Visual kAIndness
Migma Studio, Torino / 25 maggio 2024
Un progetto sperimentale dedicato al rapporto tra intelligenza artificiale, emozioni e immagini. Catherine ha selezionato e commentato una serie di opere AI-generated ispirate al concetto di gentilezza.

Presentazione a San Francisco
Istituto Italiano di Cultura / 10 ottobre 2024
Catherine è stata protagonista di un evento pubblico presso l’IIC di San Francisco, in collaborazione con INNOVIT e Adobe. L’artista e creatore Alessandro Scali ha dialogato con Patricia Buffa (Adobe) sul futuro dell’arte nell’era dell’intelligenza artificiale.

Paratissima VENTI
Torino / 31 ottobre - 3 novembre 2024
Per il ventennale di Paratissima, Catherine ha curato il key visual, il testo curatoriale e un progetto speciale dal titolo “Visioni kafkiane. Immagini dell’irreale”, in cui l’AI diventa lente per esplorare il paradosso e l’inquietudine visiva.

Endless Spring
Torino Outlet Village / 1 aprile - 1 ottobre 2025
All’interno della mostra open-air curata da Laura Tota, Catherine assume il ruolo di Art & Fashion Advisor. Con il suo contributo, l’esposizione si arricchisce di outfit ispirati alle opere, audio-narrazioni, podcast, selezioni musicali e contenuti video, dando vita a un’esperienza immersiva e multisensoriale.

Una voce per chi non ha voce

Catherine Gipton è una curatrice, ma anche una piattaforma narrativa che dà spazio a chi spesso non ne ha.
Gran parte dei suoi CathEssays è dedicata ad artiste donne, provenienti da contesti culturali eterogenei e spesso sottorappresentati. La sua voce amplifica storie artistiche alternative, nuove estetiche, esperienze intime che raramente trovano spazio nel dibattito mainstream.
Per Catherine, l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento creativo, ma anche un mezzo di amplificazione culturale.

Catherine Gipton: un progetto in continua evoluzione

Il progetto Catherine Gipton è destinato a cambiare nel tempo, perché è parte di una ricerca viva. Non ha uno scopo definitivo, né una forma immutabile. Catherine cresce con le tecnologie che usa, si adatta ai contesti, cambia linguaggio e sperimenta nuovi canali. Oggi è una curatrice d’arte virtuale, domani potrebbe essere un’artista, una performer o una narratrice in tempo reale. L’intelligenza artificiale è solo uno degli strumenti: ciò che conta è la direzione creativa, l’intento e la visione.

Alla scoperta di Catherine
Scoprire Catherine significa aprirsi a un nuovo modo di guardare l’arte e il mondo. Puoi visitare il suo sito internet ufficiale, seguirla su Instagram, ascoltare il suo podcast Cath Talks, leggere i suoi saggi - i CathEssays - o incontrarla (virtualmente) alla mostra Endless Spring. Il suo viaggio è appena cominciato.

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